19 Dicembre 2024

Come da copione, Al debonus e Michi, dopo qualche fetta di dolce e bicchiere di vino goduti nel locale più alla moda della città, planarono a casa di lui. Si ritrovarono seduti sul comodo divano di Al con in mano l’ennesimo calice di rosso. Qualche risata, parole sussurate, dita sfiorate casualmente, scambi di occhiate al di sopra del bicchiere vino, battute sexy e …
Michi annusando l’atmosfera incandescente, acciuffò con la punta dell’indice e del pollice la gomma che teneva discretamente in bocca da parecchio e disse: “Scusa vado a gettare la gomma…” Si alzò di scatto e scalza si diresse verso la cucina.
Al rimase impietrito: “La gomma!” Si disse inorridito. Fu come una secchiata d’acqua gelida sul fuoco di un camino che comincia ad ardere. Congelò i primi formicolii dati dall’inizio dell’eccitazioni. Si affievolirono di botto. Si percepiva come una chitarra a cui salta una corda. Improvvisamente Michi gli apparve eccessiva: le labbra piene, all’inizio accattivanti, gli parvero voraci, gli occhi dapprima profondi pozzi di seduzioni, gli sembrarono impudenti, il suo corpo burroso, le sue forme che gli rammentavano dolci colline erbose, divennero delle scogliere ripide…
Michi tornò raggiante. Si sciolse i suoi boccoli biondi, si sbottonò la camicia, fingendosi accaldata e attese in silenzio una reazione di Al. Lui la fissava intrappolato. Non sapeva come uscire da quella situazione che sentiva intollerabile. Si levò con forza la cravatta, dal nervoso. Michi invece interpretò quel movimento come un chiaro segnale di passione esplosiva. Così con uno slancio felino si gettò su di lui. Gli sgualcì la camicia, gli scompligiò i capelli e cominciò a baciarlo. Al sentiva l’appiccicoso gloss sulla guancia. Insopportabile. Cosa fare? “Si è fatto tardi, il mio peluchebdeve mangiare…” Pensò che la scusa era poco credibile, venne colto dal dubbio che i peluches non mangiano.
Si alzò di scatto per prendere tempo. Michi si levò la gonna rimanendo in camicia e reggicalze, vezzo che a lui solitamente piaceva. La ragazza si girò e si diresse in camera di Al saltellando, l’orlo della camicia le sfiorava sensualmente il fondoschiena, nemmeno quel dettaglio riuscì a suscitare emozione ad Al. Nulla. Niente di Niente.
Non potè fare a meno di seguirla. La guardò tuffarsi sul letto, aprire le lenzuola con veemenza, gettare il peluche a terra…
“Nooo!” Pensò Al, era davvero troppo. Si fiondò a raccogliere l’amico, lo accarezzò e lo posò con lentezza sul comodino. Gli sussurrò:”scusa, ma sai com’è. .. le donne si eccitano facilmente!” Michi lo guardò incerta, ma appena lui si girò sfoderò il suo sorriso più sexy. Lei, nel frattempo, si era levata la camicia e la sua biancheria era un tripudio di pizzi, brillantini, colori sgargianti. Al intontito da quel vulcano di passione non potè che arrendersi. Fare la sua parte con dignità. Aveva una reputazione da proteggere. Una credibilità che non poteva tradire. Riempì il torace d’aria auspicando che la sua fama di uomo dalla competenze s3ssuali ineguaglibili potesse venirgli a dare una mano…

Il giorno dopo… lui sgattaiolò dal letto prima che Michi potesse chiedere un bis. Entrò nelal doccia e appena uscì senti un sensuale mugolio di Michi. Lui preparò la vasca per lei, era una galanteria che riservava a tutte le donne come la colazione sulla terrazza dell’hotel più chic della citta. A un certo punto, sbucò di fronte ai suoi occhi la mano di Michi. Afferro la lozione Muscoli Piccanti, quella.chebusava dopo le notti …

Come da copione, Al debonus e Michi, dopo qualche fetta di dolce e bicchiere di vino goduti nel locale più alla moda della città, planarono a casa di lui. Si ritrovarono seduti sul comodo divano di Al con in mano l’ennesimo calice di rosso. Qualche risata, parole sussurate, dita sfiorate casualmente, scambi di occhiate al di sopra del bicchiere vino, battute sexy e …
Michi annusando l’atmosfera incandescente, acciuffò con la punta dell’indice e del pollice la gomma che teneva discretamente in bocca da parecchio e disse: “Scusa vado a gettare la gomma…” Si alzò di scatto e scalza si diresse verso la cucina.
Al rimase impietrito: “La gomma!” Si disse inorridito. Fu come una secchiata d’acqua gelida sul fuoco di un camino che comincia ad ardere. Congelò i primi formicolii dati dall’inizio dell’eccitazioni. Si affievolirono di botto. Si percepiva come una chitarra a cui salta una corda. Improvvisamente Michi gli apparve eccessiva: le labbra piene, all’inizio accattivanti, gli parvero voraci, gli occhi dapprima profondi pozzi di seduzioni, gli sembrarono impudenti, il suo corpo burroso, le sue forme che gli rammentavano dolci colline erbose, divennero delle scogliere ripide…
Michi tornò raggiante. Si sciolse i suoi boccoli biondi, si sbottonò la camicia, fingendosi accaldata e attese in silenzio una reazione di Al. Lui la fissava intrappolato. Non sapeva come uscire da quella situazione che sentiva intollerabile. Si levò con forza la cravatta, dal nervoso. Michi invece interpretò quel movimento come un chiaro segnale di passione esplosiva. Così con uno slancio felino si gettò su di lui. Gli sgualcì la camicia, gli scompligiò i capelli e cominciò a baciarlo. Al sentiva l’appiccicoso gloss sulla guancia. Insopportabile. Cosa fare? “Si è fatto tardi, il mio peluchebdeve mangiare…” Pensò che la scusa era poco credibile, venne colto dal dubbio che i peluches non mangiano.
Si alzò di scatto per prendere tempo. Michi si levò la gonna rimanendo in camicia e reggicalze, vezzo che a lui solitamente piaceva. La ragazza si girò e si diresse in camera di Al saltellando, l’orlo della camicia le sfiorava sensualmente il fondoschiena, nemmeno quel dettaglio riuscì a suscitare emozione ad Al. Nulla. Niente di Niente.
Non potè fare a meno di seguirla. La guardò tuffarsi sul letto, aprire le lenzuola con veemenza, gettare il peluche a terra…
“Nooo!” Pensò Al, era davvero troppo. Si fiondò a raccogliere l’amico, lo accarezzò e lo posò con lentezza sul comodino. Gli sussurrò:”scusa, ma sai com’è. .. le donne si eccitano facilmente!” Michi lo guardò incerta, ma appena lui si girò sfoderò il suo sorriso più sexy. Lei, nel frattempo, si era levata la camicia e la sua biancheria era un tripudio di pizzi, brillantini, colori sgargianti. Al intontito da quel vulcano di passione non potè che arrendersi. Fare la sua parte con dignità. Aveva una reputazione da proteggere. Una credibilità che non poteva tradire. Riempì il torace d’aria auspicando che la sua fama di uomo dalla competenze s3ssuali ineguaglibili potesse venirgli a dare una mano…

Il giorno dopo… lui sgattaiolò dal letto prima che Michi potesse chiedere un bis. Entrò nelal doccia e appena uscì senti un sensuale mugolio di Michi. Lui preparò la vasca per lei, era una galanteria che riservava a tutte le donne come la colazione sulla terrazza dell’hotel più chic della citta. A un certo punto, sbucò di fronte ai suoi occhi la mano di Michi. Afferro ka lozione

Come da copione, Al debonus e Michi, dopo qualche fetta di dolce e bicchiere di vino goduti nel locale più alla moda della città, planarono a casa di lui. Si ritrovarono seduti sul comodo divano di Al con in mano l’ennesimo calice di rosso. Qualche risata, parole sussurate, dita sfiorate casualmente, scambi di occhiate al di sopra del bicchiere vino, battute sexy e …
Michi annusando l’atmosfera incandescente, acciuffò con la punta dell’indice e del pollice la gomma che teneva discretamente in bocca da parecchio e disse: “Scusa vado a gettare la gomma…” Si alzò di scatto e scalza si diresse verso la cucina.
Al rimase impietrito: “La gomma!” Si disse inorridito. Fu come una secchiata d’acqua gelida sul fuoco di un camino che comincia ad ardere. Congelò i primi formicolii dati dall’inizio dell’eccitazioni. Si affievolirono di botto. Si percepiva come una chitarra a cui salta una corda. Improvvisamente Michi gli apparve eccessiva: le labbra piene, all’inizio accattivanti, gli parvero voraci, gli occhi dapprima profondi pozzi di seduzioni, gli sembrarono impudenti, il suo corpo burroso, le sue forme che gli rammentavano dolci colline erbose, divennero delle scogliere ripide…
Michi tornò raggiante. Si sciolse i suoi boccoli biondi, si sbottonò la camicia, fingendosi accaldata e attese in silenzio una reazione di Al. Lui la fissava intrappolato. Non sapeva come uscire da quella situazione che sentiva intollerabile. Si levò con forza la cravatta, dal nervoso. Michi invece interpretò quel movimento come un chiaro segnale di passione esplosiva. Così con uno slancio felino si gettò su di lui. Gli sgualcì la camicia, gli scompligiò i capelli e cominciò a baciarlo. Al sentiva l’appiccicoso gloss sulla guancia. Insopportabile. Cosa fare? “Si è fatto tardi, il mio peluchebdeve mangiare…” Pensò che la scusa era poco credibile, venne colto dal dubbio che i peluches non mangiano.
Si alzò di scatto per prendere tempo. Michi si levò la gonna rimanendo in camicia e reggicalze, vezzo che a lui solitamente piaceva. La ragazza si girò e si diresse in camera di Al saltellando, l’orlo della camicia le sfiorava sensualmente il fondoschiena, nemmeno quel dettaglio riuscì a suscitare emozione ad Al. Nulla. Niente di Niente.
Non potè fare a meno di seguirla. La guardò tuffarsi sul letto, aprire le lenzuola con veemenza, gettare il peluche a terra…
“Nooo!” Pensò Al, era davvero troppo. Si fiondò a raccogliere l’amico, lo accarezzò e lo posò con lentezza sul comodino. Gli sussurrò:”scusa, ma sai com’è. .. le donne si eccitano facilmente!” Michi lo guardò incerta, ma appena lui si girò sfoderò il suo sorriso più sexy. Lei, nel frattempo, si era levata la camicia e la sua biancheria era un tripudio di pizzi, brillantini, colori sgargianti. Al intontito da quel vulcano di passione non potè che arrendersi. Fare la sua parte con dignità. Aveva una reputazione da proteggere. Una credibilità che non poteva tradire. Riempì il torace d’aria auspicando che la sua fama di uomo dalla competenze s3ssuali ineguaglibili potesse venirgli a dare una mano…

Il giorno dopo… lui sgattaiolò dal letto prima che Michi potesse chiedere un bis. Entrò nelal doccia e appena uscì senti un sensuale mugolio di Michi. Lui preparò la vasca per lei, era una galanteria che riservava a tutte le donne come la colazione sulla terrazza dell’hotel più chic della citta. A un certo punto, sbucò di fronte ai suoi occhi la mano di Michi. Afferro la lozione: Muscoli Piccanti…

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