Buon anno

30 Dicembre 2021

A capodanno “si fanno propositi e ci si pente degli spropositi”, come disse Gramsci in un articolo del 1916 in cui espone, con il suo inconfondibile piglio e genio letterario ,il perché dell’amarezza che prova per questa festa borghese. Naturalmente il suo ragionamento va oltre la semplice “invettiva” verso “il bisogno del tripudio”. Qui pubblico alcune frasi che amo particolarmente, quelle per me più incisive, che esortano a cambiare ogni giorno. Che spingono a non rimanere a guardare inermi ciò che non va nella società. Che ci incitano a mettere in discussione noi medesimi, senza attendere capodanno pieno di convenzionali e un po’ melense promesse. “…odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano.”
Io non ho mai amato i giorni che ruotano attorno il capodanno, ma ho sempre pensato che rispecchiassero a pieno l’essenza della natura umana di oggi: cercare il divertimento

forzato senza un perché. Un furioso inseguire un appagamento effimero per fuggire dalle insoddisfazioni giornaliere. Appagamento che non arriva mai.

2 commenti

  1. Non sono completamente d’accordo con ciò che afferma Gramsci a proposito del Capodanno: condivido il pensiero secondo il quale dovremmo fare buoni propositi e metterci in discussione ogni giorno e non solo a Capodanno, ma aggiungo che la frenesia che caratterizza questa festa dipende anche dal fatto che la fine di un anno segna il termine di un pezzo della nostra vita e quindi le conferisce una sorta di tristezza ma anche la speranza irrazionale, se proprio voglismo, che l’anno nuovo ci porti qualcosa di meglio e dunque qualcosa di consolatorio contro la vita che se ne va.

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