Annetta

19 Febbraio 2025

Adolescenza di Annetta. Tanti piccoli episodi divententi, romantici, ironici sulla scuola e l’università, così chi ha amato Etta, scoprirà di più su di lei!

“Annetta! Oggi abbiamo l’esame di cultura del mondo! Me ero dimenticato!” Disse Al mentendo…

“Dimenticato? Al… siamo all’università, non più a scuola…”

“Non possiamo per caso riprendere le vecchie tradizioni?” Al sorrise con la sua aria bonaria e sincera.

“Certo, lo sai che non so dire di no a nessuno figurati a te. Siediti a fianco a me.” L’aula era una stanza con un grande tavolo oblungo da cui gli studenti ascoltavano la lezione.

Al si mise a fianco all’amica. Dopo poco arrivarano di fronte agli occhi di Al i fogli pieni di domande, li lesse velocemente e poi guardò Annetta che scrutava con attenzioni l’esame. Qualche domanda a risposta multipla, o a cui bisognava replicare con poche parole.
Al attendeva un’occchiata dell’amica e lei gli rivolse uno sguardo sollevato. Copiare era fattibile. Fece un cenno con il viso di assenso e cominciò a scrivere. Con discrezione, Al sbirciava i fogli dell’amica e Annetta provava a mettere l’esame in posizione comoda. Ma essendo mancina e lui era seduto alla sua sinistra era complicato. Così, lui bisbigliò: “il braccio…” Lei guardò perplessa la sua mano. Al lanciò un’occhiata allusiva all’amica. Dopo un attimo afferrò il messaggio e cominciò a scrivere con l’altra mano. Tanto era semplice, mettere un cerchio su delle lettere o scrivere qualche parola, poteva riuscirci con entrambe le mani.

Qualche giorno dopo arrivarono i risultati.
“Annetta, abbiamo preso il massimo… cioè hai preso il massimo e anche io indirittamente. Diciamo che un supporto te l’ho dato!”
“E quale sarebbe, Al? Sentiamo…”
“Tu sei generosa e ti piace dare una mano e sapendomi in difficoltà, ti ho motivata… ti ho dato un buona scusa per superarti! E prendere un voto più alto. L’hai, in fondo, fatto per entrambi, e quando sai che qualcuno ha bisono di te, ti esce la grinta!”
“Certo, certo, certo… per caso cerchi di dire che siccome ho preso un voto alto grazie alla compassione che nutro per te, dovrai sacrificarti a copiare più spesso e rinuncerai con dispiacere a preparti agli esami per altruismo verso di me?”
“Diciamo che è una scusa valida, no?” Disse Al scoppiando a ridere.
Annetta lo guardò con lo sguardo che si lancerebbe a un bambino indisciplinato.
A un certo punto, Al sfogliando i fogli per leggere i commenti del prof., si fermò all’ultima pagina, l’avvicinò agli occhi per leggere attentamente. Sorrise leggermente e poi cominciò a ridere, non riusciva a smettere. E disse: “Tieni, Annetta… ti prego leggi che non riesco a parlare.”
Lei prese incuriosita l’esame dell’amico. E lesse il commento all’ultima domanda. Un quesito sul nome di un tempio orientale. Al non aveva copiato molto bene… il nome era complicato, è vero, e lui lo aveva reinterpretato. Una sfilza di consonanti, più o meno aveva scritto cosi: Il tempo si chiama Tripsyztzk. Al scuotava la mente divertito, “leggi il commento sotto!” Sotto c’era scritto: “Ehi, Al (il prof. usava toni confidenziali con gli studenti) cos’è una nuova discoteca? Peccato che non ho l’età, sembra un locale cool… Perchè non ci vai con Annetta?!”
Chissà forse il prof aveva capito che Al aveva copiato tutto, ma non ci fece molto caso perchè lo promosse comunque.

Annetta rise e disse: “Che ne dici ci andiamo?”
“Sì, certo!” Disse Al facendo l’occhiolino alla sua amata amica Annetta…

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