Incipit Libro Inganni
05 Settembre 2019
Chiara guardava dall’immensa vetrata della sua stanza la notte che abbracciava la città. Il luccichio artificiale dei lampioni si confondeva con quello naturale del cielo. Con la sua rabbia ne avrebbe illuminate migliaia di metropoli come la sua: brutalizzata, sedotta e abbandonata. Un po’ come lei. Guardava gli alberi disperati, l’erba rassegnata, la natura che s’insinuava fra i palazzoni; benché lussuosi erano sempre il simbolo della moderna arroganza. La città era un’unione d’impavida genialità del passato, che l’aveva creata, e di vergognosa e vile demenza attuale di chi l’aveva deturpata.
Chiara dava le spalle ad Andrea. La innervosiva terribilmente vederlo, come al solito, serenamente adagiato sulle lenzuola di seta grigia in qualche posa plastica. Sempre perfetto, bello, con i suoi capelli biondo castano intarsiati di bianco, occhi chiari e il fascino della quarantina andante. Chiara gli lanciava ogni tanto uno sguardo: aveva fatto la “conquista del secolo”, pensava con un lieve sorriso. Un veloce brivido lungo la schiena la fece fremere dall’emozione.
Le luci della notte, artificiali e non, delineavano il viso e il corpo di Andrea, riuscivano a coprirgli i difetti e valorizzarne i pregi. Si posavano sull’uomo dolcemente e non impietosamente. Chiara avrebbe scommesso che su lei quell’illuminazione avrebbe sortito un altro effetto. Erano i soliti complessi femminili. Lei era decisamente carina e lo sapeva, non aveva nulla meno di Andrea. Tranne la sicurezza.
(… … …)
Attaccarsi ad ogni fremito, col fiato sospeso, sperando fosse un segnale da parte di Andrea che l’accogliesse, non rendeva Chiara certo soddisfatta. L’indifferenza di lui la percepiva come una violenza. Sì, l’ammetteva.
Chiara decise di sedersi piano per terra, ma auspicava che lui sentisse, anche se sapeva che le avrebbe rivolto uno sguardo annoiato, freddo con una punta di pena e fastidio. Aveva paura anche solo di sfiorarlo senza il suo consenso in cera lacca. Capiva dal tipo di atteggiamento di lui se e quando c’era trippa per gatti, per capirci. Infatti, Andrea, tirava fuori, almeno all’inizio, le scuse dalle più semplici alle le più macchinose per sottrarsi, divincolarsi da un possibile rapporto. (…) Andrea immaginava o sperava che Chiara, sentendosi orgogliosa di aver sposato lo scapolo d’oro, non pretendesse troppe effusioni. Scomodando nuovamente Hugo, quello che per lei era un diritto, qui parlando di sesso, era per lui una usurpazione e quello che per lui era una concessione, per Chiara, una conquista.
(…)Andrea era il tipo d’uomo che dava tutto ciò che appariva utile, d’altronde le comodità piacevano molto anche a lui, ma nulla di quello di cui una donna ha realmente bisogno: sesso vero, nel senso che andasse oltre la “pratica sportiva”, una compagnia effettiva e non solo “comparsate”, un bacio, un sorriso in più non uno in meno ecc. Certo Chiara non si lamentava, non andava in giro, come diceva lei “ a cianciare in maniera ipocrita delle fatiche della ‘gabbia dorata’”, ma non negava che Andrea, con la sua freddezza, indifferenza, mascherata da quello che lui chiamava “un carattere chiuso, non esprimo facilmente i miei sentimenti”, intrappolava gli slanci sensuali ed affettuosi di lei. Le legava mani e piedi, anima e corpo. Chiara lo amava …
La delineazione della dinamica tra Chiara ed Andrea non e’ solo psicologica, bensi’ anche culturale. Da qui una realta’ microcosmica che riflette una tematica ben piu’ profonda, in piena transizione e da affrontare apertamente: ovvero il ruolo della donna nella societa’ e in rapporto all’uomo.
esatto! il mio libro cerca di analizzare i rapporti moderni fra uomo donna,la mia generazione è toccata in maniera particolare da cambiamenti simili. Il mio messaggio è di dire la verità a sé medesimi per non rimanere intrappolati in relazione false…
…E lo esegui egregiamente, Searain! Sono molto fiera di te! Continua cosi’!
non so come ringraziarti del tuo supporto..un mega bacio!
Tante donne si sentono inadeguate rispetto all’uomo, che idealizzano…Poi, quando vivono il rapporto, realizzano che questa perfezione non esiste, ma che e’ frutto di una cultura che perpetra questo messaggio…
la sudditanza verso gli uomini è ancora attuale, le donne debbono prendere coscienza che hanno inventato il mondo ed è tempo di riprenderselo!