Del coraggio e della vigliaccheria
24 Aprile 2021
Leggendo i Saggi di Montaigne , lettura non semplice, ma illuminante, ho trovato non solo spunti di riflessione sul mondo e la società dell’ epoca- che a dirla tutta valgono anche oggi-, ma consigli e aforismi indimenticabili che hanno tracciato e tracciano la rotta della mia coscienza. Mi soffermo su una frase in particolare, la mia preferita: ”Codardo è colui che minaccia senza rischiare”. Ecco il ritratto in poche ed incisive parole di chi usa la violenza-per sfogare le proprie insoddisfazioni- contro donne, bambini, animali e tutti quelli che vengono considerati deboli. Ma che deboli non sono affatto; sono ‘solo’ più indifesi.
Montaigne ci descrive l’essenza della vigliaccheria e io mi permetto di spiegare cos’è, secondo me, il coraggio.
Il coraggio contempla la paura, fondamentale per una vera valutazione del rischio e per proteggersi da esso. Inoltre implica una presa di coscienza e comprensione del rischio. Quindi, se necessario, lo si affronta. Con prudenza e consapevolezza. Il coraggio è affrontare una sfida difficile, e ha lo scopo nobile di proteggere chi è in difficoltà e non di infierire su chi non ha possibilità di difendersi.
Si può considerare legittimo non prendere posizione, non intromettersi, guardare dall’altra parte- anche se Gramsci avrebbe da ridire-, ma non è legittimo ”farsi valere” con chi ha le mani legate e la voce flebile. Altrimenti non si è coraggiosi, ma vigliacchi. Il coraggio è ben altra cosa.