Leggi naturali e dell’ipocrisia
01 Maggio 2021
Ci sono due gruppi di leggi – oltre alle norme del codice civile e penale- che regolano il comportamenti delle persone: leggi naturali e quelle dell’ipocrisia. Le prime vengono offuscate o contrastano con le seconde. Quelle che io chiamo leggi dell’ipocrisia, sì, con ironia, anzi sarcasmo, sono comportamenti non codificati, convenzioni e automatismi che ci spingono a rendere determinate decisioni socialmente accettate ma non accettabili umanamente, secondo me. Sono ”norme” basate sul ”principio dell’apparenza.
Le suddette ”leggi” rifiutano le adozioni da parte dei single, coppie gay, le unioni religiose fra persone del medesimo sesso, i separati non hanno diritto di sposarsi in chiesa ecc., e trascinano con loro giudizi e pregiudizi su categorie di persone che non si piegano ai dogmi dell’ipocrisia.
In sostanza si decreta che non puoi prenderti cura di un bimbo se pensi di completarti da single e chi ama non ha diritto ” sociale ”di amare il medesimo sesso o qualcun altro diverso dalla scelta, magari avventata, fatta in gioventù perché non ci si conosceva a fondo e non si conosceva chi abbiamo a fianco. Cechov e Snoopy la pensavano in maniera molto simile sull’argomento matrimonio. Il primo disse: ”Se avete paura della solitudine, non sposatevi”, l’altro, ” c’è chi si sposa per un colpo di fulmine e chi rimane single per uno di genio…”
Convenzioni, automatismi, tappe da raggiungere, ambizioni ecc., non sempre ci appartengono. La modernità ha deviato il corso della natura umana: obblighi, caos, rapporti logoranti. Ma noi siamo altro: emozioni, sentimenti anche se l’abbiamo dimenticato. Ed eccoci a galleggiare in un mare d’insoddisfazioni, spesso schiavi di ambizioni e vanità.
Anziché incentivare e assecondare le leggi della natura – scelte spontanee e legittime- la società spinge a portare la maschera, sempre.