Novella con inseriti titoli di libri famosi
23 Aprile 2025
Un giorno di sole Andrea, lo studente di psichiatria del paesino, decise di andare da quel ragazzo che tutti chiamavano il misantropo. C’era chi si spingeva a soprannominarlo il folle. Ad Andrea sembrò la persona persona perfetta per scriverci la tesi. Appena arrivato alla casetta immersa nel bosco e circondata da folta erba che d’inverno si ricopriva di soffice neve, venne accolto dal sorriso bonario di quel ragazzo isolato. Dopo un impacciato buongiorno, i due giovani uomini si incamminarono senza dire nulla per un piccolo sentiero profumato. Ad un certo punto Il cosiddetto Misantropo disse: “so perché sei qui, vuoi vedere come è fatto il folle del paese? Sei stupito che non ti ho urlato contro dicendoti di allontanarti altrimenti ti avrei gettato addosso tutta la legna?”
Andrea scosse il capo provando a sembrare sincero, era davvero stupito dalla mitezza di quell’ uomo che tutti prendevano in giro e attorno il quale giravano vere proprie narrazioni inventate.
“Mi presento sono lo studente di psichiatria specializzato in Psicopatia e…”
“Allora torna in paese… vai in città, gira tutto il mondo e troverai tanti psicopatici.”
“Non mi fraintenda…”
“Dammi del tu , sei giovane.”
“Anche lei… anzi tu.”
“Non quanto te, ma non mi lamento.” disse il cosiddetto Misantropo sorridendo. “Non ti ho cacciato perché hai uno sguardo buono e poi ho notato che ti piace scrivere a mano.” L’uomo indicò il quaderno che Andrea teneva in mano e sul quale soleva prendere appunti.
“Andrea disse: “Sì, effettivamente è più comodo.?
“Ti chiederai perché…”
“Perché la Misantropia: dico isolarsi, è un avversità verso i genere umano, perché?” Chiese Andrea aprendo il suo piccolo quaderno blu a righe.
“Vedi…” disse il cosiddetto Misantropo, “guardati in giro: le foglie , l’erba gli insetti osserva il mio cane, tutto qui è sincero. I Misantropi spesso sono persone che hanno amato tanto anche troppo la gente e delusi… si isolano.”
Andrea si attendeva un’arringa sulla corruzione, iniquità, crudeltà della società, invece ebbe una pacata e dolce spiegazione.
Parlarono un poco, mangiarono delle bacche e camminarono tanto. Tornati alla piccola baita del Misantropo, egli disse: “la verità è che tutto è falso.”
Andrea senza aggiungere nulla si congedò in fretta. Aveva voglia di scrivere tutto sulle sensazioni avute durante quel pomeriggio.
Arrivato a casa cominciò a scrivere la sua tesi:
“Il misantropo non è un folle è un uomo libero.” E così diceva a tutti quelli che, con sgomento, gli chiedevano come era riuscito a parlargli. Andrea quando cercava di spiegare, inutilmente, ciò che pareva inspiegabile a molti, cioè che il cosiddetto Misantropo non era folle, pensava con sconforto: “non può capirlo chi non capisce nulla.”
…
Un mondo in cui atti di verità vengono tacciati per atti impuri di qualche eretico che pensa e persino dubita, perciò un folle, in cui si nutrono le radici corrotte e si sradicano quelle sane, in cui si selezionano le mele marce da spacciare per buone e si gettano quelle pure, in cui parole, azioni, relazioni, giornate sono scandite dalle convenzioni, possiamo dire che i saggi che dicevano che è più è prudente ritirarsi e nascondersi, avevano ragione?
…
In un piccolo villaggio immerso nella neve, abitava La moglie del farmacista. Lei aveva una bottega in cui vendeva te, infusi e quando era possibile, un po’ di caffè, ma i libri erano la sua vera passione in cui trovava un rifugio sicuro dalle chiacchiere inutili. Aveva una casa con il mezzanino, piccola ma ben arredata. Quando poteva andava a passeggiare con il fedele amico Truciolo. Gli uomini le riservavano sempre sguardi, seppur discreti, di apprezzamento. Quando passava nel parco si avvicinavano e cordialmente si inchinavano. L’avevano soprannominata: la signora con il cagnolino.