Commedia Femminile: “Quella Sera”
16 Settembre 2019
Avevano due macchine, tre biciclette,un cane e anche un motorino. Una famiglia come tante. Non dimentichiamoci la casa con il giardino quadrato, disordinato: sparsi un po’ ovunque oggetti dimenticati e dimenticabili. Rovinati dal tempo, usurati dalla noia e dalla routine. Ma, c’è sempre un ma quando è la bonaccia ad accarezzare le giornate di una coppia, un ma che racchiude un vita insieme: sguardi annoiati, incollati al vuoto, rivolti al passato e a quello che auspicavano di avere nel futuro. In silenzio facevano piani, senza mai chiedersi “chi sei te? Chi sono io? Perché ci siamo scelti?” L’inconsapevolezza di sé fa spesso prendere percorsi che, una volta afferrato il timone della propria coscienza, non si riconoscono. Si disconoscono. Il silenzio, l’oblio danno una mano in certi casi. Sono l’unico modo per tenere insieme i pezzi che non combaciano di una relazione, di una relazione forzata. Per sopportarsi, per non odiarsi.
Tornando al ma…Una sera di caldo, un caldo inaccettabile, anzi, quella sera di caldo inaccettabile, Chiara disse: “Perché l’hai fatto?” Forse non voleva nemmeno chiederglielo: l’anima aveva parlato per lei. Senza fingere di sorprendersi e chiederle “ma di cosa parli?” Andrea si alzò da tavola, mangiò l’ultimo pezzetto di pane e replicò: “Perché non avevo scelta, suppongo.”
Chiara si sciolse i capelli color oro vivo, era un movimento che faceva sin da piccola quando era a disagio. Lo seguì, incredula, con gli occhi. Rimase seduta, scosse il capo: “E noi? Hai pensato a noi?” Lui si girò dalla soglia della cucina, la fissò incerto e poi disse: “Noi? In fondo l’ho fatto proprio per noi…”
Disorientata pensò a tutte le bugie che le aveva propinato negli anni, a come lei ci aveva creduto, e disse d’impeto, era più un una domanda che si poneva lei che realmente diretta a lui: “Perché riesci a rendere le tue bugie plausibili?”
Andrea alzando le spalle replicò freddo: “Perché sei donna, perché mi ami.”
Ho scelto questo incipit perche’ tante, se non troppe donne, accettano passivamente il comportamento degli uomini, che, nella maggior parte delle volte, hanno timore di rendersi e mostrarsi fragili. Pertanto si rifugiano nel raccontare storielle, o meglio, bugie, usandole come scudo apparentemente efficace.
anche a me piace “quella sera” perché potrebbe diventare un romanzo sfaccettato…ho pensato di seguitarlo oltre a “agli uomini non piace amare”…il mio progetto era di farli diventare un appuntamento settimanale per poi diventare una raccolta…
A volte i silenzi parlano più delle parole e, forse, ci sono silenzi sui quali è meglio non scavare.
Le conseguenze possono essere disastrose
pienamente d’accordo