Un libro…
18 Marzo 2021
Ho appena chiuso Oblomov. La prima cosa che ho pensato: ‘Perché non l’ho letto prima?’ Ho lette varie recensioni, ognuna con la sua chiave di lettura, ognuna dà una spiegazione alla pigrizia del protagonista. Una su tutte : un uomo deluso dall’arretratezza della sua Russia, se confrontata con il fermento intellettuale politico e sociale dell’Europa occidentale, e si mette in disparte . Interpretazione storica e razionale. Non essendo un esperto critico letterario, anche io ho la mia chiave di lettura, istintiva e a maturata a caldo. Oblomov è un libro colmo di vita, e credo che il suo effetto dirompente si avvertirà con il tempo. Parla di un uomo dall’anima pulita, limpida , buona, fedele alla verità, dalla mente brillante, luminosa e dal carattere mite e timido. La sua famosa pigrizia- che io non amo chiamarla così, e non è nemmeno apatia, in quanto si anima per le cose che contano, come vedremo- non è altro che il suo riparo dagli scossoni della realtà, che mettono in ginocchio gli uomini. Lui semplicemente teme di non avere la tenacia di rialzarsi con agilità come gli altri che considera più scaltri, freddi o più coraggiosi. E’ un uomo deluso dalla vita, dalla vacuità della società e dalle persone. Rifiuta tutto ciò che è pettegolezzo, falsità e meschino. Dice che ciò che comunemente facciamo in società ‘è un travisamento della norma …dell’ideale che la natura ha dato all’uomo’.
Trova conforto nella natura e si fa cullare da giornate pacifiche. Attraversa le giornate ‘in punta di piedi’ temendo di sgualcire la serenità del suo ozio. Perché non si considera capace di affrontare i lampi e tuoni, e nemmeno le emozioni, della vita, anche se positive. Solo un sentimento puro e sincero, lo scuoterà -ma verrà schiacciato dalla paura delle turbolenze che provoca il fuoco della passione. E si rimetterà, passata la tempesta, nel suo ovattato angolo di mondo. Credeva di non essere fatto per osare, per amare- è forse qui il suo unico sbaglio.
Chiudo con una frase fondamentale del libro: ‘La lettura, lo studio sono l’eterno nutrimento del pensiero.’