Verità pura e integra
05 Febbraio 2022
Leggendo i Saggi di Montaigne ho trovato un brano utile quando si prova a mettere insieme il puzzle chiamato verità. Il filosofo, parlando degli storici, dice di amare o i molto semplici o gli eccellenti. I primi si limitano a raccontare fedelmente gli eventi, senza omissioni. Gli altri hanno la rara abilità di discernere ciò che più “verosimile fra due versioni.” Anche se sottolinea che una tale facoltà “non è da tutti.” E qui veniamo alla parte più attinente all’attualità. Montaigne parla di una terza categoria: i mediocri, che “rovinano tutto”. “Vogliono masticarci i bocconi, si arrogano il diritto di giudicare e quindi di piegare la storia a loro capriccio” perché se il giudizio è a senso unico “si volge e si torce la narrazione in quel senso…” Scelgono ciò che secondo loro vale la pena che il pubblico conosca e “spesso ci nascondono tale parola , tale fatto privato , che ci informerebbe più accuratamente.” Montaigne sa che “la delicata ricerca della verità” va perseguita senza alterazioni né omissioni, fatte attraverso “i tagli e la scelta della sostanza dell’argomento”. E aggiunge che la storia va trasmessa “pura e integra.” Una mia considerazione, sempre derivante dalle parole di Montaigne, è che il potere, in senso ampio, ha gioco facile a raccontare la storia a modo suo perché conosce l’inclinazione naturale del popolo a lasciarsi guidare in tempi di crisi, in quanto il giudizio umano è più debole quando vanno prese decisioni difficili.